Visse nel secolo XVI. Appartenne a nobile ed illustre famiglia, come riporta Giovan Battista Pacichelli.
Con l’impiego di Segretario, ragguardevole ai suoi tempi, Alchimia servì parecchi signori, precisamente il cardinale Flavio Orsini, saggio conoscitore del valore di lui.
Fu anche buon rimatore e delle sue poetiche composizioni ne parlarono diversi eruditi del tempo.
Morto il cardinale Orsini l’Alchimia ne scrisse brevemente la vita, e con alcuni sonetti ne compianse l’amara perdita.