Giustiniani Vincenzo
14/12/2010
D’Ales Abrazzo
14/12/2010

Nato a Minervino Murge nel 1669 e morto a Napoli nel 1743, cardinale benemerito per averci lasciato l’antica biblioteca capitolare “Finia” con libri e costruzione. A Gravina trascorse la sua infanzia ed adolescenza, fu seminarista del seminario e ricevette la tonsura dal vescovo fra  Marcello  Cavalieri che lo raccomandò  e affidò al cardinale fra Vincenzo Maria Orsini, arcivescovo di Benevento.

Questi lo fece maestro di camera, aiutante di studio e segretario. Infatti tutti i testi dei sinodi diocesani, celebrati in quella diocesi, furono scritti da lui. Divenne mansionario, primicerio, arciprete, visitatore dell’arcidiocesi, vicario delle religiose claustrali, protonotario apostolico e abate di S. Maria a Faiati, infine arcivescovo di Avellino nel 1722.

Quando nel 1724 il cardinale Orsini divenne Papa Benedetto XIII, Fini fu maestro di camera e arcivescovo di Damasco. Successivamente nel 1725, in occasione del Concilio, divenne segretario dello stesso fino a diventare il braccio destro e la mente del Pontefice Benedetto XIII.

Con la morte di Papa Orsini, perdette la stima di tutti, tanto da essere calunniato di aver ingiustamente beneficiato delle suddette cariche. Risultò innocente e dopo l’elezione di Benedetto IV si ritirò a Napoli, dove morì nel 1743.

La città di gravina lo ricorda non solo per l’onore tributatogli, per i suoi meriti ed impegni, ma anche per l’originale dono della biblioteca capitolare con tutta la sua struttura e in più una rendita di 2000 ducati per aggiornarla e mantenerla aperta al pubblico.

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